di Gherardo Vitali Rosati
regia Annalisa Bianco
con gli studenti universitari del laboratorio Prometeo Scatenato
Hatam Ansari, Ali Arabi, Alice Bombino, Noemi Brundu, Edoardo Bucalo, Rossella Calciano, Ersilia Caloku, Simone Caporali, Edoardo Chianese, Antonio Cocomero, Matilda Depietri, Chiara di Noto, Chiara Giovannoni, Fedra Kuris, Samuele Luceri, Cristina Memoli, Francesca Menchinelli, Roberta Oroni, Rosmary Pacilio, Davide Palma, Aurora Pede, Massimiliano Piedistalli, Debora Pinzati, Mathilde Predella, Francesco Roselli, Margot Reggesse, Luana Russo, Agnese Scalia, Benedetta Vale, Grabriella Valentini, Bianca Van Der Geer, Caterina Visconti, Alessia Zamperini.

assistenti alla regia Noemi Brundu, Rossella Calciano, Alessia Zamperini
suono e luci Andrea Guideri
direzione di scena Simona Parravicini 
promozione e comunicazione, progetto grafico Ada Keller
immagine Federica Rugnone

Dieci anni fa, nell’estate del 2008, esplodeva la crisi dei mutui subprime, mettendo in ginocchio le grandi banche d’affari (con l’incredibile fallimento della Lehman Brothers, seguito da una lunga serie di salvataggi di Stato), e ripercuotendosi rapidamente prima negli U.S.A. e poi in Europa.

Un anniversario non lieto, come non lo era il settantesimo dell’invenzione della bomba atomica, cui fu dedicato, due anni fa, il primo capitolo del Prometeo Scatenato, il progetto teatrale realizzato da Egumteatro in collaborazione con Università degli Studi di Siena e Fondazione Toscana Spettacolo Onlus. La prima edizione coinvolse circa venti allievi e si concluse con Benvenuti a Los Alamos, che rileggeva il frenetico lavoro degli scienziati intenti a produrre la più potente arma del mondo, coniugando la serietà richiesta dal tema con la leggerezza tipica dei ventenni che lo interpretavano. Lo stesso spirito accompagna questa nuova avventura, con la differenza che, dopo il successo di Los Alamos, gli allievi sono raddoppiati. Lo spettacolo si apre in una filiale di banca dei nostri giorni, colpita dalla crisi globale, e in procinto di chiudere per sempre. Ma se qualcuno si dispera, altri non perdono l’entusiasmo trovando sempre occasioni per distrarsi. Inizia così una lunga notte che terrà sveglia la filiale con non poche sorprese, ognuna delle quali offrirà anche lo spunto di osservare alcune delle ripercussioni della crisi sull’Italia di oggi. Ma se tutto è partito in quell’estate del 2008, la parte centrale di (Da oggi) Siamo chiusi ripercorrerà, con chiarezza e precisione ma anche con una buona dose di divertimento, l’origine della Grande Recessione.

Il “gioco” del Teatro permette di capire con semplicità quel che è successo, approfittando del gran numero di attori per dar vita a innumerevoli personaggi [/vc_column_text]